Campo Vecchio Fossoli

Campo di Fossoli, Campo vecchio

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In Breve

Nato nel corso del 1942 come espansione dell’adiacente Campo per prigionieri di guerra di Fossoli, il sito del Campo vecchio vede una fase di utilizzo continuativo per l’intera durata del periodo bellico. Di questa parte del Campo oggi non rimangono tracce ma lo studio e la ricostruzione delle sue vicende storiche costituiscono parte integrante della valorizzazione complessiva del Campo di Fossoli.

Gli Accadimenti

Davanti a noi si estende l’area del Campo vecchio una delle due parti del Campo di Fossoli, l’altra adiacente a questa è il così detto Campo nuovo che si affaccia su via Remesina ed è separato da questa dal canale della Francesa. Su questi terreni, oggi rigogliosi di vegetazione, sorgevano nel periodo bellico baracche che furono pesantemente danneggiate nel corso della guerra e per questo demolite nel 1946. E’ Regio esercito italiano che nel maggio del 1942 segnala questa area come idonea alla costruzione di un campo baraccato per prigionieri di guerra, il campo PG 73, che ospiterà dal maggio ’42 al settembre del ‘43 oltre 5000 militari nemici catturati nelle operazioni belliche in nord Africa. Il Campo vecchio che osserviamo occupava oltre 9 ettari dei 15 totali del Campo di Fossoli; disponeva di 93 edifici, tra cui dormitori per i prigionieri, uffici, dormitori per le guardie, infermeria, magazzini e altro. Era circondata da doppie recinzioni, garitte di legno, riflettori notturni e sorvegliata da un gran numero di guardie. I prigionieri alleati erano prevalentemente ufficiali e sottufficiali dell’esercito inglese, giungono a scaglioni alla stazione di Carpi dopo un viaggio estenuante in treno e da qui trasportati a Fossoli Dopo l'8 settembre 1943, i tedeschi occuparono il campo deportando i prigionieri inglesi e il corpo di guardia italiano nei campi del Reich. In questi trasferimenti tre prigionieri inglesi furono uccisi dai tedeschi, ma oltre 80 riuscirono a salvarsi aiutati dalla popolazione locale. A seguito dell'“Ordine di polizia n. 5” del 30 novembre 1943, la Repubblica Sociale Italiana riattiva il campo di Fossoli, quindi anche il campo vecchio, per farne il principale campo di concentramento italiano per gli ebrei gestito della Questura di Modena. Con Il 15 marzo 1944, quando il comando tedesco assume la direzione del "campo nuovo", la Questura di Modena mantiene la gestione del campo vecchio destinato agli internati civili: sudditi nemici (molti dei quali composti da famiglie di anglomaltesi), ebrei misti e civili rastrellati per i quali non è prevista la deportazione. Il 21 luglio, il Prefetto di Modena comunica al Ministero dell'Interno che il “campo vecchio” era stato definitivamente chiuso e che il casermaggio era stato consegnato alle autorità tedesche, la maggior parte dei reclusi messi in libertà o in internamento libero. Dopo la liberazione, i fabbricati subirono diverse asportazioni di materiali da parte della popolazione locale, in gran parte reduci di guerra in condizioni di grave indigenza, a cui è concesso di vendere i materiali recuperati come forma di sostentamento. Questo materiale di recupero serve per restaurate le baracche del Campo nuovo ma anche altre costruzioni quali l'asilo infantile e la casa del medico della frazione di Fossoli. Nel maggio del 1946, l'intera area, sgomberata dalle strutture, viene destinata di nuovo ad uso agricolo. Quando nel 1984 lo Stato italiano cede a titolo gratuito al Comune di Carpi il Campo di Fossoli, l’area del campo vecchio entra a pieno titolo nel progetto di memoria, anche se ormai priva dei manufatti e delle tracce dell’insediamento del campo di concentramento. Nel 1996 il Comune di Carpi e la Associazione Amici del Museo Monumento al Deportato danno vita alla Fondazione Fossoli, dedicata alla conservazione e valorizzazione del sito storico, alla ricerca e documentazione, alla formazione divulgazione che ancora oggi ha in gestione il Campo di Fossoli.

Indirizzo

Galleria

Nato nel corso del 1942 come espansione dell’adiacente Campo per prigionieri di guerra di Fossoli, il sito del Campo vecchio vede una fase di utilizzo continuativo per l’intera durata del periodo bellico. Di questa parte del Campo oggi non rimangono tracce ma lo studio e la ricostruzione delle sue vicende storiche costituiscono parte integrante della valorizzazione complessiva del Campo di Fossoli.
Davanti a noi si estende l’area del Campo vecchio una delle due parti del Campo di Fossoli, l’altra adiacente a questa è il così detto Campo nuovo che si affaccia su via Remesina ed è separato da questa dal canale della Francesa. Su questi terreni, oggi rigogliosi di vegetazione, sorgevano nel periodo bellico baracche che furono pesantemente danneggiate nel corso della guerra e per questo demolite nel 1946. E’ Regio esercito italiano che nel maggio del 1942 segnala questa area come idonea alla costruzione di un campo baraccato per prigionieri di guerra, il campo PG 73, che ospiterà dal maggio ’42 al settembre del ‘43 oltre 5000 militari nemici catturati nelle operazioni belliche in nord Africa. Il Campo vecchio che osserviamo occupava oltre 9 ettari dei 15 totali del Campo di Fossoli; disponeva di 93 edifici, tra cui dormitori per i prigionieri, uffici, dormitori per le guardie, infermeria, magazzini e altro. Era circondata da doppie recinzioni, garitte di legno, riflettori notturni e sorvegliata da un gran numero di guardie. I prigionieri alleati erano prevalentemente ufficiali e sottufficiali dell’esercito inglese, giungono a scaglioni alla stazione di Carpi dopo un viaggio estenuante in treno e da qui trasportati a Fossoli Dopo l'8 settembre 1943, i tedeschi occuparono il campo deportando i prigionieri inglesi e il corpo di guardia italiano nei campi del Reich. In questi trasferimenti tre prigionieri inglesi furono uccisi dai tedeschi, ma oltre 80 riuscirono a salvarsi aiutati dalla popolazione locale. A seguito dell'“Ordine di polizia n. 5” del 30 novembre 1943, la Repubblica Sociale Italiana riattiva il campo di Fossoli, quindi anche il campo vecchio, per farne il principale campo di concentramento italiano per gli ebrei gestito della Questura di Modena. Con Il 15 marzo 1944, quando il comando tedesco assume la direzione del "campo nuovo", la Questura di Modena mantiene la gestione del campo vecchio destinato agli internati civili: sudditi nemici (molti dei quali composti da famiglie di anglomaltesi), ebrei misti e civili rastrellati per i quali non è prevista la deportazione. Il 21 luglio, il Prefetto di Modena comunica al Ministero dell'Interno che il “campo vecchio” era stato definitivamente chiuso e che il casermaggio era stato consegnato alle autorità tedesche, la maggior parte dei reclusi messi in libertà o in internamento libero. Dopo la liberazione, i fabbricati subirono diverse asportazioni di materiali da parte della popolazione locale, in gran parte reduci di guerra in condizioni di grave indigenza, a cui è concesso di vendere i materiali recuperati come forma di sostentamento. Questo materiale di recupero serve per restaurate le baracche del Campo nuovo ma anche altre costruzioni quali l'asilo infantile e la casa del medico della frazione di Fossoli. Nel maggio del 1946, l'intera area, sgomberata dalle strutture, viene destinata di nuovo ad uso agricolo. Quando nel 1984 lo Stato italiano cede a titolo gratuito al Comune di Carpi il Campo di Fossoli, l’area del campo vecchio entra a pieno titolo nel progetto di memoria, anche se ormai priva dei manufatti e delle tracce dell’insediamento del campo di concentramento. Nel 1996 il Comune di Carpi e la Associazione Amici del Museo Monumento al Deportato danno vita alla Fondazione Fossoli, dedicata alla conservazione e valorizzazione del sito storico, alla ricerca e documentazione, alla formazione divulgazione che ancora oggi ha in gestione il Campo di Fossoli.
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