Palazzo Brusati

Palazzo Brusati Bonasi

sede del Partito Nazionale Fascista
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In Breve

Complesso edilizio risalente al XV secolo. Si compone dall’unione, attuata nel corso dell’Ottocento, di Palazzo Bonasi e Palazzo Brusati. Dal 1932 è la Casa del fascio, ovvero la sede del Partito Nazionale Fascista di Carpi, e sede degli apparati fascisti anche nella fase della Repubblica Sociale di Salò. Dal balcone dell’edificio parlerà alla cittadinanza Mussolini, nel corso della sua visita alla città avvenuta il 28 luglio 1941.

Gli Accadimenti

Il 1° luglio 1932 segnò l'inizio di un'era nuova per il Palazzo Brusati Bonasi, un edificio che risale al XV. Da quel giorno, il palazzo, precedentemente proprietà della Cassa di Risparmio, fu ceduto in comodato d’uso alla Federazione locale del Partito Nazionale Fascista (PNF), che lo trasformò radicalmente nei suoi spazi per dare rappresentanza al nuovo ruolo politico. I palazzi Bonasi e Brusati furono divennero la Casa del Fascio, simbolo del potere fascista in città. Ogni angolo di questi edifici storici subì trasformazioni: l'ingresso principale fu reinventato, facendo spazio al Famedio dei Caduti Fascisti, mentre nuove scale in stile razionalista si elevarono in sostituzione delle vecchie, trasformando radicalmente sia l'interno che l'esterno. Il balcone del palazzo, con affaccio sul corso e sulla piazza, fu il palcoscenico per i discorsi propagandistici tenuti dagli esponenti della Federazione fascista locale e ma anche nazionale. Da ricordare, nel marzo del 1938 l’arrivo in città del segretario nazionale del partito fascista Achille Starace, e il 28 luglio 1941 giorno della visita a Carpi di Benito Mussolini, che affacciandosi dal balcone, salutò una folla in delirio. La sua visita a Carpi, fu un episodio politico memorabile così descritta da don Ettore Tirelli,: “Percorso il Viale Stazione fu alla Marelli. Visitato questo stabilimento che funziona da 6 mesi, si è portato alla Casa del Fascio. Dal balcone ha parlato, elogiando il fascismo carpigiano...”. Al di sotto di quel balcone, una grande cartina dell'Italia e delle sue colonie enfatizzava la visione imperialista fascista. Con l'entrata in guerra dell'Italia nel giugno 1940, la Casa del Fascio e il Municipio furono equipaggiati con imponenti autoparlanti, simboli sonori del potere. Durante il periodo della Repubblica Sociale Italiana, il palazzo continuò a essere il fulcro del Partito Fascista Repubblicano, fino alla liberazione della città. Nel cuore di questi muri storici, il 15 agosto 1944, le camicie nere allestirono la camera ardente per il colonnello Filiberto Nannini della RSI, ucciso in un attentato partigiano nel territorio di Migliarina di Carpi. Il giorno successivo, da qui partì il corteo funebre in suo onore e, mentre veniva sepolto nel cimitero, le brigate nere per rappresaglia fucilarono 16 cittadini nella piazza principale della città. Dopo la guerra, la parte retrostante del palazzo venne riconvertita per ospitre l'Esattoria Comunale. Tra il 1994 e il 1998, un meticoloso restauro rivelò e recuperò gli splendidi elementi decorativi originali. Oggi, il Palazzo Brusati Bonasi è sede della presidenza della Fondazione della Cassa di Risparmio di Carpi.

Indirizzo

Galleria

Complesso edilizio risalente al XV secolo. Si compone dall’unione, attuata nel corso dell’Ottocento, di Palazzo Bonasi e Palazzo Brusati. Dal 1932 è la Casa del fascio, ovvero la sede del Partito Nazionale Fascista di Carpi, e sede degli apparati fascisti anche nella fase della Repubblica Sociale di Salò. Dal balcone dell’edificio parlerà alla cittadinanza Mussolini, nel corso della sua visita alla città avvenuta il 28 luglio 1941.
Il 1° luglio 1932 segnò l'inizio di un'era nuova per il Palazzo Brusati Bonasi, un edificio che risale al XV. Da quel giorno, il palazzo, precedentemente proprietà della Cassa di Risparmio, fu ceduto in comodato d’uso alla Federazione locale del Partito Nazionale Fascista (PNF), che lo trasformò radicalmente nei suoi spazi per dare rappresentanza al nuovo ruolo politico. I palazzi Bonasi e Brusati furono divennero la Casa del Fascio, simbolo del potere fascista in città. Ogni angolo di questi edifici storici subì trasformazioni: l'ingresso principale fu reinventato, facendo spazio al Famedio dei Caduti Fascisti, mentre nuove scale in stile razionalista si elevarono in sostituzione delle vecchie, trasformando radicalmente sia l'interno che l'esterno. Il balcone del palazzo, con affaccio sul corso e sulla piazza, fu il palcoscenico per i discorsi propagandistici tenuti dagli esponenti della Federazione fascista locale e ma anche nazionale. Da ricordare, nel marzo del 1938 l’arrivo in città del segretario nazionale del partito fascista Achille Starace, e il 28 luglio 1941 giorno della visita a Carpi di Benito Mussolini, che affacciandosi dal balcone, salutò una folla in delirio. La sua visita a Carpi, fu un episodio politico memorabile così descritta da don Ettore Tirelli,: “Percorso il Viale Stazione fu alla Marelli. Visitato questo stabilimento che funziona da 6 mesi, si è portato alla Casa del Fascio. Dal balcone ha parlato, elogiando il fascismo carpigiano...”. Al di sotto di quel balcone, una grande cartina dell'Italia e delle sue colonie enfatizzava la visione imperialista fascista. Con l'entrata in guerra dell'Italia nel giugno 1940, la Casa del Fascio e il Municipio furono equipaggiati con imponenti autoparlanti, simboli sonori del potere. Durante il periodo della Repubblica Sociale Italiana, il palazzo continuò a essere il fulcro del Partito Fascista Repubblicano, fino alla liberazione della città. Nel cuore di questi muri storici, il 15 agosto 1944, le camicie nere allestirono la camera ardente per il colonnello Filiberto Nannini della RSI, ucciso in un attentato partigiano nel territorio di Migliarina di Carpi. Il giorno successivo, da qui partì il corteo funebre in suo onore e, mentre veniva sepolto nel cimitero, le brigate nere per rappresaglia fucilarono 16 cittadini nella piazza principale della città. Dopo la guerra, la parte retrostante del palazzo venne riconvertita per ospitre l'Esattoria Comunale. Tra il 1994 e il 1998, un meticoloso restauro rivelò e recuperò gli splendidi elementi decorativi originali. Oggi, il Palazzo Brusati Bonasi è sede della presidenza della Fondazione della Cassa di Risparmio di Carpi.
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