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Sede storica dell’autorità religiosa, nel corso del secondo conflitto mondiale rappresenta un punto di riferimento per i carpigiani: le sue vicende in questo periodo storico sono legate alla figura di mons. Vigilio Dalla Zuanna. Vescovo di Carpi dal 1941, impegnato in prima persona nel guidare e tutelare la comunità cittadina nel corso della presenza nazi-fascista in città.

Gli Accadimenti

Durante il secondo conflitto mondiale, la sede storica dell’autorità religiosa a Carpi emerge come un punto di riferimento cruciale per i cittadini, grazie principalmente alla figura di Mons. Vigilio Federico Dalla Zuanna. Vescovo di Carpi a partire dal maggio 1941, si impegna attivamente nel proteggere la comunità durante l'occupazione nazifascista. Entrato nei Cappuccini a 13 anni, Dalla Zuanna diviene sacerdote a Venezia nel 1904, laureandosi in teologia e diplomandosi in ebraico e paleografia. La sua esperienza come cappellano militare durante la Grande Guerra e i suoi incarichi di fiducia sotto Pio XI lo preparano per le sfide future. La sua fede francescana lo guida a sostegno dei bisognosi. Con l'apertura a Fossoli del campo per prigionieri di guerra nel 1942, porta conforto ai soldati nemici, orientando la diocesi e la comunità cattolica di Carpi verso la difesa dei perseguitati e dei deboli. Il Vescovado diventa un rifugio e un luogo di ascolto per molti, specialmente dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e durante l'occupazione nazifascista. Dalla Zuanna interviene direttamente che indirettamente nella vita campo di concentramento di Fossoli, offrendo assistenza spirituale continua agli internati, come riportato nel Bollettino ufficiale della diocesi. Il suo spirito di servizio si manifesta pienamente negli interventi per prevenire le rappresaglie naziste, anche a rischio della propria vita. L'episodio di Limidi di Soliera del 20 novembre 1944 è emblematico: l’intervento determinate di Dalla Zuanna impedisce l'esecuzione di 60 ostaggi, grazie alla sua mediazione e alla padronanza del tedesco. Con lo stesso spirito il vescovo carpigiano di era recato immediatamente alle porte del Poligono di Tiro di Cibeno il 12 luglio del 1944 avuto informazione che qualcosa di tragico stava succedendo: in quella occasione però gli fu impedito con la forza di intervenire. In occasione dello smantellamento del Campo vecchio la curia svolse un ruolo determinante nel garantire presso la Questura di Modena destinazione e assistenza agli internati civili perché potessero essere messi in libertà. Il 16 aprile 2004, il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi onora Dalla Zuanna con la Medaglia d'oro al valore civile, affermando: “Vescovo di Carpi, dove guerra e violenza lasciavano distruzione e rovine, incurante dei gravissimi rischi personali, con generoso slancio pastorale diede rifugio e conforto a coloro che, perseguitati dai nazi-fascisti, cercavano scampo alle prepotenze e alla crudeltà delle forze occupanti. In ogni occasione assicurò il più concreto aiuto in favore di quanti, con speranza e fiducia, gli si rivolgevano, proteggendo le loro vite minacciate. Esempio preclaro di condivisione delle altrui sofferenze, di amore per il prossimo e di encomiabili virtù civili”.

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Sede storica dell’autorità religiosa, nel corso del secondo conflitto mondiale rappresenta un punto di riferimento per i carpigiani: le sue vicende in questo periodo storico sono legate alla figura di mons. Vigilio Dalla Zuanna. Vescovo di Carpi dal 1941, impegnato in prima persona nel guidare e tutelare la comunità cittadina nel corso della presenza nazi-fascista in città.
Durante il secondo conflitto mondiale, la sede storica dell’autorità religiosa a Carpi emerge come un punto di riferimento cruciale per i cittadini, grazie principalmente alla figura di Mons. Vigilio Federico Dalla Zuanna. Vescovo di Carpi a partire dal maggio 1941, si impegna attivamente nel proteggere la comunità durante l'occupazione nazifascista. Entrato nei Cappuccini a 13 anni, Dalla Zuanna diviene sacerdote a Venezia nel 1904, laureandosi in teologia e diplomandosi in ebraico e paleografia. La sua esperienza come cappellano militare durante la Grande Guerra e i suoi incarichi di fiducia sotto Pio XI lo preparano per le sfide future. La sua fede francescana lo guida a sostegno dei bisognosi. Con l'apertura a Fossoli del campo per prigionieri di guerra nel 1942, porta conforto ai soldati nemici, orientando la diocesi e la comunità cattolica di Carpi verso la difesa dei perseguitati e dei deboli. Il Vescovado diventa un rifugio e un luogo di ascolto per molti, specialmente dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e durante l'occupazione nazifascista. Dalla Zuanna interviene direttamente che indirettamente nella vita campo di concentramento di Fossoli, offrendo assistenza spirituale continua agli internati, come riportato nel Bollettino ufficiale della diocesi. Il suo spirito di servizio si manifesta pienamente negli interventi per prevenire le rappresaglie naziste, anche a rischio della propria vita. L'episodio di Limidi di Soliera del 20 novembre 1944 è emblematico: l’intervento determinate di Dalla Zuanna impedisce l'esecuzione di 60 ostaggi, grazie alla sua mediazione e alla padronanza del tedesco. Con lo stesso spirito il vescovo carpigiano di era recato immediatamente alle porte del Poligono di Tiro di Cibeno il 12 luglio del 1944 avuto informazione che qualcosa di tragico stava succedendo: in quella occasione però gli fu impedito con la forza di intervenire. In occasione dello smantellamento del Campo vecchio la curia svolse un ruolo determinante nel garantire presso la Questura di Modena destinazione e assistenza agli internati civili perché potessero essere messi in libertà. Il 16 aprile 2004, il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi onora Dalla Zuanna con la Medaglia d'oro al valore civile, affermando: “Vescovo di Carpi, dove guerra e violenza lasciavano distruzione e rovine, incurante dei gravissimi rischi personali, con generoso slancio pastorale diede rifugio e conforto a coloro che, perseguitati dai nazi-fascisti, cercavano scampo alle prepotenze e alla crudeltà delle forze occupanti. In ogni occasione assicurò il più concreto aiuto in favore di quanti, con speranza e fiducia, gli si rivolgevano, proteggendo le loro vite minacciate. Esempio preclaro di condivisione delle altrui sofferenze, di amore per il prossimo e di encomiabili virtù civili”.
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