Villa RIcheldi

Villa Richeldi

Comando militare nazista
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In Breve

Il 9 settembre 1943, giorno successivo alla firma dell’armistizio con gli alleati, Carpi è una città occupata dalle forze tedesche. Prima sede del Comando tedesco è la scuola Monte Grappa di Cibeno, mentre nelle fasi successive vengono requisiti edifici pubblici e abitazioni private. Tra le residenze maggiormente prestigiose destinate ad alloggi per le truppe e sedi di comando si annovera al civico 16 di via Ugo Fassi, Villa Richeldi.

Gli Accadimenti

Durante la Seconda guerra mondiale la prestigiosa Villa Richeldi diviene il centro di comando militare nazista del territorio. Il Comando tedesco di zona (Ortskommandantur 567) venne inizialmente situato negli edifici della scuola elementare del quartiere di Cibeno e solo verso metà aprile del ’44 trovò la sua dimora definitiva nella villa. Rispetto alla prima sede periferica, Villa Richeldi offriva una posizione assai più vantaggiosa. Oltre a essere prospiciente il centro cittadino, è collocata su quello che era all’epoca il viale circondariale della città; inoltre era dotata di un doppio accesso, uno diretto al versante dell’esterno città ed un secondo diretto al centro cittadino. La stessa posizione geografico-territoriale di Carpi era strategica con la ferrovia di collegamento sull'asse Verona-Brennero, la città diventò un crocevia fondamentale per le operazioni militari tedesche. La stazione ferroviaria e il sistema stradale, che collegavano Carpi alla direttrice Verona-Brennero e alla via Emilia, divennero arterie vitali per il movimento di truppe e materiali, ma anche per il triste spostamento di beni razziati, il trasferimento di prigionieri, lavoratori coatti e rastrellati, nonché degli internati ebrei e politici diretti al Campo di Fossoli e poi deportati nei territori dei Reich. Con il fronte della guerra attestato lungo la Linea Gotica nel autunno del 1944, la centralità strategica di Carpi si amplificò ulteriormente. Oltre a subire il passaggio incessante di truppe, la città vide l'insediamento di molteplici strutture logistiche e presidi militari. Edifici pubblici e abitazioni private furono requisiti per accogliere i comandi dei reparti, i loro uffici e le strutture di alloggiamento dei i soldati. Le ville di Carpi, inclusa Villa Richeldi, divennero sedi di comando e di operazioni logistiche, perdendo così la loro originaria funzione civile.. La rilevanza strategica di Carpi era ulteriormente sottolineata dalla presenza di uffici tecnici cruciali, come quello dei trasporti e la direzione generale dell'organizzazione Todt, impegnata nell'arruolamento di lavoratori da utilizzare in Italia. Edifici trasformati in depositi, centri di smistamento di pacchi alimentari, e macelli erano il cuore pulsante di una logistica di guerra che trasforma la città in un immenso magazzino militare. Il Comando militare nazista di Villa Richeldi impartiva ordini ai presidi e emanava bandi per la popolazione civile di Carpi. Le direttive, spesso ispirate dalle disposizioni della Platzkommandantur di Modena, orchestravano la vita quotidiana sotto l'occupazione. I giorni della Liberazione videro la Villa Richeldi tra le ultime roccaforti naziste a cedere. Il piccolo cannone nel giardino continuò a sparare anche a liberazione ormai avvenuta, fino all'arrivo dei carrarmati alleati.

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Il 9 settembre 1943, giorno successivo alla firma dell’armistizio con gli alleati, Carpi è una città occupata dalle forze tedesche. Prima sede del Comando tedesco è la scuola Monte Grappa di Cibeno, mentre nelle fasi successive vengono requisiti edifici pubblici e abitazioni private. Tra le residenze maggiormente prestigiose destinate ad alloggi per le truppe e sedi di comando si annovera al civico 16 di via Ugo Fassi, Villa Richeldi.
Durante la Seconda guerra mondiale la prestigiosa Villa Richeldi diviene il centro di comando militare nazista del territorio. Il Comando tedesco di zona (Ortskommandantur 567) venne inizialmente situato negli edifici della scuola elementare del quartiere di Cibeno e solo verso metà aprile del ’44 trovò la sua dimora definitiva nella villa. Rispetto alla prima sede periferica, Villa Richeldi offriva una posizione assai più vantaggiosa. Oltre a essere prospiciente il centro cittadino, è collocata su quello che era all’epoca il viale circondariale della città; inoltre era dotata di un doppio accesso, uno diretto al versante dell’esterno città ed un secondo diretto al centro cittadino. La stessa posizione geografico-territoriale di Carpi era strategica con la ferrovia di collegamento sull'asse Verona-Brennero, la città diventò un crocevia fondamentale per le operazioni militari tedesche. La stazione ferroviaria e il sistema stradale, che collegavano Carpi alla direttrice Verona-Brennero e alla via Emilia, divennero arterie vitali per il movimento di truppe e materiali, ma anche per il triste spostamento di beni razziati, il trasferimento di prigionieri, lavoratori coatti e rastrellati, nonché degli internati ebrei e politici diretti al Campo di Fossoli e poi deportati nei territori dei Reich. Con il fronte della guerra attestato lungo la Linea Gotica nel autunno del 1944, la centralità strategica di Carpi si amplificò ulteriormente. Oltre a subire il passaggio incessante di truppe, la città vide l'insediamento di molteplici strutture logistiche e presidi militari. Edifici pubblici e abitazioni private furono requisiti per accogliere i comandi dei reparti, i loro uffici e le strutture di alloggiamento dei i soldati. Le ville di Carpi, inclusa Villa Richeldi, divennero sedi di comando e di operazioni logistiche, perdendo così la loro originaria funzione civile.. La rilevanza strategica di Carpi era ulteriormente sottolineata dalla presenza di uffici tecnici cruciali, come quello dei trasporti e la direzione generale dell'organizzazione Todt, impegnata nell'arruolamento di lavoratori da utilizzare in Italia. Edifici trasformati in depositi, centri di smistamento di pacchi alimentari, e macelli erano il cuore pulsante di una logistica di guerra che trasforma la città in un immenso magazzino militare. Il Comando militare nazista di Villa Richeldi impartiva ordini ai presidi e emanava bandi per la popolazione civile di Carpi. Le direttive, spesso ispirate dalle disposizioni della Platzkommandantur di Modena, orchestravano la vita quotidiana sotto l'occupazione. I giorni della Liberazione videro la Villa Richeldi tra le ultime roccaforti naziste a cedere. Il piccolo cannone nel giardino continuò a sparare anche a liberazione ormai avvenuta, fino all'arrivo dei carrarmati alleati.
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